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Torta di semolino con cocco e marmellata d’arance

Questione libri di cucina!
Un tempo, agli inizi della mia “carriera” da foodblogger ero stata colpita dall’acquisto compulsivo di ogni libro che riguardasse la cucina, ho avuto anche il coraggio di acquistare il primo di “Benedetta” si proprio quella 😀 di cui peraltro non ho mai fatto una ricetta, ma vabbè questi sono dettagli!
Allora dicevo, ero stata colpita dall’acquisto compulsivo, ogni libro che trovavo in libreria doveva essere mio; libri che sfogliavo leggevo ma che non mi lasciavano nulla, non stuzzicavano la mia fantasia, non mi davano l’input di andare in cucina e creare!

Con il tempo sono cresciuta, ho incominciato a fare selezione … non la si fa solo con le persone 😀 … ho incominciato a valutare i libri per la loro qualità, affidabilità, e confesso anche per la bellezza fotografica.
Si perché con il tempo sono cresciuta a livello culinario stando attenta a calibrare bene gli ingredienti fra loro, a scegliere prodotti genuini e di livello più alto, a studiare studiare studiare per offrire al mio lettore il meglio senza gabole e senza errori.
Ma con il tempo mi sono appassionata sempre più alla fotografia e quindi mi ritrovo ad acquistare libri anche belli fotograficamente, perché il cibo si deve mangiare anche con gli occhi!

Poi ci sono libri che hai nella wishlist in attesa di avere qualche soldino in più da spendere, perché sono libri un po’ costosi, perché sono libri che meritano i soldi spesi per averli fra le mani, perché sono libri di cultura, interessanti e che ti permettono di conoscere un mondo culinario diverso dal tuo ma che per certi versi è simile.
Il libro in questione è “Jerusalem” di Yotam Ottolenghi.
Un libro che si DEVE assolutamente avere nella propria libreria, che merita un posto d’onore, che deve essere sfogliato sempre, in qualunque momento della nostra vita/giornata, l’unico libro che ha tanti post-it colorati perché ogni ricetta merita di essere provata.
La prima ricetta che ho voluto provare non poteva che essere un dolce, e che dolce!
Una torta di semolino con cocco e marmellata di arance; una torta profumata e che viene imbevuta di sciroppo per renderla umida ma leggera.
Ottolenghi afferma che questo genere di torte di semolino imbevute di sciroppo siano tipiche del Medio Oriente e che si fatica a dare un nome comune ad ogni versione; c’è chi usa il cocco al suo interno oppure lo yogurt, c’è chi le aromatizza con sciroppo di agrumi e chi con essenze floreali, c’è chi le dolcifica con zucchero e chi con miele.
Insomma mille varianti per ottenere lo stesso risultato, ossia una torta profumatissima!

Torta di semolino con cocco e marmellata d’arance

  • 180 ml olio (di riso)
  • 240 ml arancia (succo filtrato)
  • 160 g arancia (marmellata)
  • 1 arancia (scorza grattugiata)
  • 4 uova
  • 70 g zucchero (semolato)
  • 70 g cocco (disidratato)
  • 90 g farina (00)
  • 180 g semolino
  • 2 cucchiai mandorle (farina)
  • 2 cucchiaini lievito (per dolci)

Sciroppo per bagnare la torta

  • 200 g zucchero
  • 140 ml acqua
  1. Preriscaldate il forno a 160/180°C forno statico
    Imburrate ed infarinate lo stampo
  2. In una ciotola mescolate olio, succo e scorza di arancia, marmellata e uova e con la frusta a mano amalgamate bene tutti gli ingredienti sino a completo scioglimento della marmellata
  3. In un altra ciotola miscelate tutti gli ingredienti secchi ossia farina, cocco, semolino, farina di mandorle, lievito e zucchero e aggiungeteli agli ingredienti umidi, mescolate bene il tutto con la frusta a mano ottenendo così un composto fluido
  4. Versate il tutto nello stampo e infornate per 45/60 minuti (valida la prova stecchino)
  5. Prima che termina la cottura mettete in un pentolino gli ingredienti per lo sciroppo e portate a bollore
  6. Appena sfornate le torte spennellate con lo sciroppo caldo usando il pennello per dolci, procedendo lentamente lasciando che lo sciroppo imbeva la torta
  7. Sfornate la torta quando completamente fredda

La torta può essere conservata per 5 giorni se ben avvolta con carta da forno o stagnola

Con queste dosi Ottolenghi realizza due plumcake da 500 g l’uno

Vi consiglio di diminuire la quantità di olio che per i miei gusti si sente un po’ troppo, quindi se fate mezza dose mettete circa 60-70 ml di olio se fate doppia dose come me mettete 140 ml di olio

Potete servire questa torta con yogurt magari profumato con acqua di fiori d’arancio come dessert oppure nella sua semplicità accompagnata da una tazza di tè.

Vi consiglio vivamente di “appropriarvi” di questo splendido libro e non ve ne pentirete!!

Bon appétit
Ros

12 Comments

  • Reply
    Simo
    8 Febbraio 2017 at 13:34

    che meraviglia, adesso mi hai fatto venir voglia di un nuovo libro aiutoooo…la mia casa eslpode fra un po’!
    Comunque adoro le torte al semolino, questa deve essere strepitosa e penso che la farò quanto prima 😉
    Baciotto cara e complimenti come sempre

    • Reply
      Ros Rutigliano
      28 Febbraio 2017 at 14:57

      hahahahhahaha sapessi la mia tra un po’ dovrò uscire io per far posto a loro 🙂
      Ti amndo un grande abbraccio dolce Simo <3

  • Reply
    damiana
    8 Febbraio 2017 at 13:39

    A chi lo dici Ros!Agli albori tutte le copie della prova del cuoco,oltre allemillemila riviste che ancora conservo e che il marito darebbe a fuoco(beh effettivamente ritrovarsele anche nel portabagagli sotto la ruota di scorta?).Comunque la selezione è necessaria in ogni dove,quindi ben vengano ricette belle e collaudate,soprattutto se prima le sperimenti tu?Infatti la tua torta è un tripudio di profumi e bellezza,hai scelto bene mica?

    • Reply
      Ros Rutigliano
      28 Febbraio 2017 at 14:56

      La selezione in ogni dove sta diventando un esigenza importante!!!!!
      Se la provi dolce Damiana fammelo sapere che sono curiosa di sapere se ti è piaciuta 😛

  • Reply
    saltandoinpadella
    8 Febbraio 2017 at 14:22

    Questa ciambella è di un bello da lasciare senza fiato. Merito anche delle tue foto, che sono quasi magiche. Mi ispira davvero moltissimo, anche perchè non ho mai provato il semolino in una ciambella.
    Se ti devo dire la verità io compro i libri di cucina SOPRATTUTTO per le foto, le ricette mi devono attirare al primo sguardo, ancora prima di leggere gli ingredienti.

    • Reply
      Ros Rutigliano
      28 Febbraio 2017 at 14:55

      Anche io cara Elena vengo attratta sempre e solo prima dalle foto, sarà che siamo “malate” di fotografia? 😛
      La consistenza di questa torta è favolosa e il sapore e profumo da svenimento!!!!

  • Reply
    Rebecka
    8 Febbraio 2017 at 14:38

    Eccola qui la meraviglia!!! Al di là del fatto che leggendo gli ingredienti mi hai fatto venir voglia di mollare i pancake e mettermi a far questa, le foto sono bellissime!
    Quella dall’alto è il TOP…
    Brava Ros…rubo fettina e vado a vedere se mi è rimasto ancora del semolino, che mi hai proprio fatto venir voglia di questa torta!

    • Reply
      Ros Rutigliano
      28 Febbraio 2017 at 14:54

      hahahahhaha mi fai morire <3 Grazie a te per essere passata a gustare la mia torta 🙂

  • Reply
    tizi
    8 Febbraio 2017 at 17:59

    si vede dalla foto della fetta che questa torta deve avere una consistenza particolarissima… è davvero molto invitante, io ho un debole per l’olio di riso nei dolci e amo molto anche il profumo di arancia abbinato alle mandorle. e poi ti è uscita benissimo, ha una forma perfetta! complimentissimi cara 🙂

    • Reply
      Ros Rutigliano
      28 Febbraio 2017 at 14:53

      Grazie Tizi, se ti piacciono questi ingredienti e profumi insieme allora devi provarla 🙂

  • Reply
    hiara
    12 Febbraio 2017 at 21:28

    mi piace tutto di questo post a cominciare dallo stampo, la ricetta, le foto e il consiglio di comperare quel libro, grazie !

    • Reply
      Ros Rutigliano
      28 Febbraio 2017 at 14:52

      Chiara devi prenderlo quel libro merita tantissimo 🙂

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